Salute sessuale e bullismo a scuola: emergenze della prossima legislatura. Aderisci al nostro appello!
In una campagna elettorale piena di intolleranza e razzismo c’è chi non accetta il silenzio su temi di importanza cruciale che riguardano la salute, l’inclusione e la sicurezza delle nuove generazioni.
Ecco 7 punti rivolti a tutti i candidati e le candidate per costruire una scuola laica, inclusiva, sicura.
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Il prossimo venerdì 16 febbraio presenteremo la proposta a Roma, in Piazza della Torretta 36, ore 11:00. Segui la diretta sui nostri social
PREMESSA
Infezioni Sessualmente trasmesse
- La sifilide ha subito un incremento tra la popolazione giovanile fra i 15 e 25 anni dell’’800% tra il 1998 e il 2008, e del 400% su tutta la popolazione dal 2000 a oggi[1].
- L’85,6% delle nuove infezioni da HIV (3500-4000 casi l’anno) è causato dal mancato uso del profilattico[2].
- Il 47,6% delle nuove infezioni derivanti da rapporti non protetti sono avvenute in rapporti eterosessuali, mentre il 38,0 % in rapporti MSM (maschi che fanno sesso con maschi, che possono essere etero, bisessuali o omosessuali)[3].
- Nel 76,3% delle nuove infezioni la persona scopre la sua sieropositività solo in prossimità dello stadio di AIDS conclamato, contro il 20,5% dei casi nel 2006, a causa dell’assenza di strategie di prevenzione e monitoraggio attraverso i test[4].
- 4 giovani su 10 non usano il preservativo[5].
Pregiudizi, discriminazione, esclusione sociale
- 1 persona su 2 in Italia ritiene che gli uomini siano meno adatti alle faccende domestiche rispetto alle donne[6].
- 1 persona su 4 ritiene che l’omosessualità sia una malattia[7].
- Il 41,4% ritiene inopportuno che una persona omosessuale faccia l’insegnante elementare[8].
- Il 28,1% che una persona omosessuale diventi medico[9].
- Più di 1 persona su 2 ritiene la semplice presenza di migranti indice di degrado e rischio terrorismo in un quartiere[10].
- Il 65% ritiene che i rifugiati siano un peso per il welfare, contro il 21% della popolazione tedesca. Solo il 31% ritiene che siano valore aggiunto in termini di lavoro e talento, contro il 59% in Germania[11] .
- Il 66% delle donne tra i 20 e i 30 anni ritiene che sia normale provare dolore durante i rapporti sessuali,
- l’11% crede che non si possa restare incinte durante le mestruazioni[12].
- Il 4% ritiene che un bagno caldo sia un valido contraccettivo[13].
- 6 donne su 10 in età fertile (15-49 anni) non usano alcun metodo contraccettivo, il 15% non ne ha mai fatto uso e il 44% ha smesso di utilizzarlo[14].
- Negli ultimi 20 anni le persone uccise sono diminuite del 50%. Gli omicidi di donne hanno mantenuto un andamento costante, così come anche il numero di donne uccise per motivi di genere – femminicidio – che è inoltre aumentato del 5,6% tra 2015 e il 2016[15].
- Il 31% dei ragazzi e il 35% delle ragazze è stato almeno una volta vittima di forme di cyberbullismo[16].
- Per il 37,3% di loro, il cyberbullismo è peggiore del bullismo ‘tradizionale’ e, per il 53,7%, anche più frequente[17].
- Il 50% dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni sono vittime di bullismo, il 19% lo subisce più volte al mese, il 9,1% ogni settimana[18].
- Secondo la Polizia Postale, si è passati da 235 denunce di cyberbullismo del 2016, agli oltre 350 casi del 2017.
- Secondo l’anteprima dello studio internazionale “Be Proud – Speak Proud” condotto dal Centro Risorse Lgbti di Torino, il 49% degli e delle studenti in Italia è testimone di comportamenti omo-transfobici nelle scuole .
LAICITA’
Tutto questo è un’emergenza. Di fronte a questi dati, la retorica di chi vuole contrapporre l’educazione alla sessualità a qualsivoglia modello di famiglia eterosessuale o libertà educativa appare sempre più irrazionale, infondata e pericolosa per la sicurezza delle giovani generazioni.
Dove c’è conoscenza, libertà e consapevolezza non c’è spazio per l’ideologia e l’imposizione di stili di vita.
In Italia, a differenza dei Paesi dell’Europa occidentale, non è stato previsto alcun programma curricolare di educazione alla sessualità e alle differenze nelle scuole, nonostante le linee guida emanate dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS nel 2010 . Infine, la ratifica della Convenzione di Istanbul del Consiglio D’Europa contro la violenza di genere (2013), è rimasta sostanzialmente disattesa sul terreno del contrasto al sessismo e al pregiudizio di genere.
In Olanda, l’educazione sessuale è presente nelle scuole da oltre 10 anni a partire dalle scuole dell’infanzia, mentre in Germania è stata resa obbligatoria anche per le scuole confessionali. Le statistiche diffuse dall’Unesco evidenziano che i progetti educativi alla sessualità sono efficaci nella prevenzione di abusi sessuali, ritardano l’età del primo rapporto, incentivano l’uso degli anticoncezionali, prevengono i rapporti a rischio.
Le recenti Linee Guida Nazionali del MIUR e il corrispettivo “Piano nazionale per l’educazione al rispetto” dello scorso ottobre, che dovevano attuare il comma 16 dell’articolo 1 della “Buona Scuola”, si sono rivelate poco più di una dichiarazione di intenti, tralasciando le tematiche relative alle nuove famiglie, alla sessualità, all’omo-transfobia e riproponendo un approccio basato proprio su quegli stereotipi di genere che dovevano invece essere superati. Inoltre il documento ha riconosciuto l’esistenza della cosiddetta “teoria del gender”, un’ideologia inventata ad arte a scopo di propaganda alla quale è stata tuttavia conferita dignità, facendo riferimento a non meglio precisate “pratiche estranee al mondo educativo”. In questo modo non si fa altro che sostenere implicitamente l’idea per cui “di sesso si parla solo in famiglia”, un’idea che si inserisce in un quadro di pericoloso depotenziamento dell’istituzione scolastica e dei propri organi interni.
Nell’era del web, della comunicazione immediata e della libera circolazione di informazioni di ogni tipo, questo mantra costituisce una vera e propria minaccia per la salute e la sicurezza dei nostri figli e delle nostre figlie, che non può essere più sottovalutata inseguendo convinzioni personali e ideologie antiscientifiche.
Secondo l’OMS, l’approccio completo presuppone che l’educazione sessuale si muova di pari passo con l’educazione alle differenze e al rispetto, poiché si tratta di intervenire su pregiudizi, tabù e luoghi comuni che trovano forza gli uni negli altri. E’ in questo senso che si parla di educazione sessuale in senso “olistico”
FAMIGLIE
L’idea di famiglia è un concetto legato all’evoluzione storica e ai contesti sociali:
basti pensare alla familia latina che includeva anche gli schiavi o alla famiglia contadina ampiamente diffusa nelle aree rurali fino a metà del secolo scorso e ancora presente in molte aree del mondo.
Lo sviluppo sociale e culturale del nostro Paese negli ultimi decenni ha visto emergere nuove realtà familiari: Esistono sempre più famiglie ricomposte (dal 16,9% nel 1998 al 28% nel 2009 secondo l’ISTAT) sempre più famiglie monoparentali, dove genitori single o separati crescono autonomamente i figli e le figlie, sempre più coppie o gruppi di più persone legate da vincoli affettivi che vivono di fatto sotto lo stesso tetto.
La legge sulle unioni civili del 2016 ha regolamentato per la prima volta anche i diritti delle coppie conviventi, etero e omosessuali, pur negando parità nell’accesso all’istituto matrimoniale.
Esistono anche le famiglie formate da genitori dello stesso sesso, con le figlie e i figli avuti nel corso della loro relazione. In queste famiglie esistono genitori non riconosciuti negli atti di nascita che non hanno alcun tipo di relazione giuridica con i propri figli e figlie e che necessitano di deleghe formali per ogni azione di responsabilità (scuola, viaggi, sanità). Specularmente, esistono bambini e bambine i cui rapporti con parte del nucleo familiare sono ignorati dalla legge sulle unioni civili e non sono riconosciuti se non tramite ricorso all’autorità giudiziaria.
Esistono, inoltre, persone omosessuali e transgender, diventate genitori nel corso di precedenti relazioni eterosessuali. Questi genitori si trovano ad esercitare la propria genitorialità in situazioni che vanno dall’invisibilità della nuova relazione omosessuale all’ostilità manifesta, specie nei contesti scolastici.
Sul piano generale, infine, rimane un tema che riguarda direttamente tutti e tutte, ovvero la grave insufficienza nella legislazione sulle adozioni e l’assenza di una vera regolamentazione delle tecniche di procreazione assistita che riguardi le persone single le coppie etero e le coppie omosessuali.
STUDENTI
L’adolescenza è il periodo evolutivo di transizione dall’età infantile a quella adulta. Il livello di accettazione sociale percepita è di importanza fondamentale per lo sviluppo del senso del sé e del proprio valore. Nella scuola esiste una pluralità di orientamenti sessuali e identità di genere nella quale individuiamo convenzionalmente i ragazzi e le ragazze eterosessuali, lesbiche, gay, bisessuali, transgender e interesessuali. Le persone Lgbti (acronimo riconosciuto in sede UE dalla FRA, European Union Agency for Fundamental Rights) sono circa il 10-15% della popolazione (Kinsey 1948, 1953) e presentano una pluralità di atteggiamenti, comportamenti e attitudini che le rendono esattamente come tutte le altre.
Va ricordato anche che ogni persona può avere dei comportamenti sessuali differenti dal proprio orientamento sessuale: avere esperienze sessuali con una persona dello stesso sesso non significa essere omosessuali e viceversa. Nell’età dell’adolescenza, in particolare, ogni persona è portata a sperimentare la sessualità in ogni direzione, esponendosi a pregiudizi, luoghi comuni e assenza di informazione. L’omo-transfobia è una tipologia di discriminazione basata sul pregiudizio maschilista e patriarcale, che può colpire qualunque persona non si adegua agli stereotipi di genere dominanti: un ragazzo che non si comporti da “macho” e una ragazza con un atteggiamento considerato “mascolino” a prescindere dal loro orientamento sessuale. Una discriminazione che diventa ancora più dura per le persone transgender, che si identificano in un genere opposto o non corrispondente a quello di nascita (varianza di genere).
Più in generale, va ribadito che ogni persona ha la propria modalità di esperire ed esternare il proprio rapporto con il genere maschile e femminile. La realtà della varianza di genere non va confusa con idee antiscentifiche sulla “pluralità dei sessi” e sulla “possibilità di scegliere il sesso” di cui parla una certa disinformazione. Completamente diverso, infatti, è il caso delle persone intersessuali, che presentano una specifica combinazione alla nascita di caratteri sessuali (cromosomi, gonadi, ormoni, genitali e morfologia del corpo) e che rivendicano il diritto di non subire interventi chirurgici e trattamenti ormonali di rassegnazione chirurgica del sesso alla nascita per poter scegliere liberamente da grandi. Anche queste persone subiscono l’influenza di quella cultura maschilista ed escludente che ritiene anormale ogni varianza rispetto ad un presunto paradigma di normalità del corpo sessuato.
Va infine ricordato che le dinamiche di inclusione legate all’identità creano un intreccio profondo con i temi dell’interculturalità e della migrazione, per almeno due questioni. L’inclusione delle persone migranti è fondamentale per prevenire quei fenomeni di emarginazione, esclusione e radicalizzazione del pregiudizio. L’approccio interculturale è la base su cui costruire la cultura del rispetto e tutelare l’autodeterminazione e i diritti della persona, dalle tematiche di genere ai diritti civili. Ci sono persone, infine, che vivono una situazione di doppia discriminazione, non solo all’esterno ma anche all’interno della propria comunità o nucleo familiare. In 76 Paesi del mondo l’omosessualità è ancora punita con il carcere o la pena di morte.
PROPOSTA
A fronte di queste urgenze, chiediamo alle forze politiche di sottoscrivere le seguenti misure per la prossima legislatura:
- Introduzione delle competenze esplicitate dalle linee guida OMS in termini di “educazione sessuale olistica” all’interno degli obiettivi formativi presenti nell’insegnamento curricolare delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso metodologie analitiche di decostruzione degli stereotipi presenti nel linguaggio dei media e metodologie basate sull’educazione non formale attraverso la pratica sportiva.
- Provvedimenti concreti per la formazione del corpo docente futuro di ogni disciplina a una didattica inclusiva, aperta al multiculturalismo, priva di stereotipi di genere e pregiudizi sessuofobici.
- Istituzione di un fondo speciale per sostenere nell’ambito dei Ptof progetti di educazione alla sessualità olistica e alle differenze di genere rivolti a famiglie, corpo docente e studentesco. I progetti saranno finanziati attraverso un bando nazionale e avranno tra i requisiti di accesso la costituzione di partenariati tra scuole, enti locali o associazioni, nell’ottica di una valorizzazione delle realtà che già operano nel territorio secondo percorsi e pratiche gestite attraverso gli strumenti democratici di autogoverno delle scuole (Collegio dei docenti e Consiglio di Istituto, Consigli di classe).
- Introduzione della distribuzione del profilattico maschile e femminile nelle scuole con il supporto di una campagna di sensibilizzazione alla contraccezione e alla prevenzione delle IST in collaborazione con il Ministero della Sanità e l’Istituto Superiore della Sanità, che preveda nuove risorse e sinergie per i consultori, gli sportelli e i Centri Antiviolenza del territorio.
- Verifica dei libri di testo scelti e una loro eventuale sostituzione secondo le linee guida del progetto P.O.LI.TE
- Introduzione di iniziative scolastiche e momenti di incontro che siano rispettosi e inclusivi verso tutte le famiglie, che rappresentino e valorizzino la pluralità delle configurazioni familiari.
- Celebrazione ufficiale in tutte le scuole della giornata del 1 dicembre (World AIDS day) come momento di informazione e prevenzione sulla sessualità in cui realizzare iniziative con esperti ed esperte.
Coordinamento Laicità Scuola Salute.
Genitori, Famiglie, Formatori e Formatrici.
AGEDO –Associazione genitori parenti e amici di persone Lgbt+
CGD – Coordinamento Genitori Democratici
EDUCARE ALLE DIFFERENZE – Rete Nazionale per la valorizzazione delle differenze nelle scuole
FAMIGLIE ARCOBALENO – Associazione di genitori omosessuali
GAYCS – Dipartimento Lgbt di AICS, Associazione Italiana Cultura Sport
GAYNET – Media, formazione e temi Lgbti
RETE GENITORI RAINBOW – Persone LGBT con figli e figlie da relazioni eterosessuali
[1] Società Italiana di Pediatria, 2013 – Associazione Dermatologi Ospedalieri, 2017.
[2] Istituto Superiore di Sanità, 2016.
[3] Ivi.
[4] Ivi.
[5] Associazione Microbiologi Clinici Italiani, 2016.
[6] Commissione Parlamentare Joe Cox, 2017.
[7] Ivi.
[8] Ivi.
[9] Ivi.
[10] Ivi.
[11] Ivi.
[12] Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, 2014.
[13] Ivi.
[14] Ivi.
[15] Istat, 2014 – Eures, 2017.
[16] Indagine skuola.net, 2014, riportata dal Ministero dell’Interno.
[17] Ivi.
[18] ISTAT.