In occasione dell’8 marzo
è stata presentata lo scorso mercoledì, presso la Casa Internazionale delle Donne, la rete REAMA, promossa dalla Fondazione Pangea Onlus. Oltre 50 realtà aderenti tra associazioni, gruppi di auto mutuo aiuto, centri antiviolenza, case rifugio, professioniste, donne uscite dalla violenza e parenti di vittime di femminicidio, che compongono una fitta Rete di “antenne” in tutta Italia per far conoscere e applicare la Convenzione di Istanbul.
Gli obiettivi sono l’Empowerment e l’Auto Mutuo Aiuto
per le donne che subiscono violenza e per i loro figli, portati avanti da Pangea Onlus con il sostegno di Fondazione Just Italia. Presenti all’inaugurazione anche Valeria Valente, presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Femminicidio e Alessandra Ponari, Capo Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.
Secondo la FRA (2014), almeno 62 milioni di cittadine europee
tra i 17 e i 74 sono vittime di violenza maschile. Il fenomeno costa annualmente in Europa una cifra intorno ai 223 miliardi di euro. Una donna su tre in Europa ha subito una qualche forma di violenza, fisica, sessuale, psicologica, economica, stalking e il terreno si è esteso anche nel mondo online sopratutto tra le giovani che ricevono anche prima dei 17 anni minacce e intimidazioni.
In Italia, secondo i dati ISTAT DPO
presentati nel 2015, 6 milioni 788 mila donne in Italia hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, di cui il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%). Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del dato del 2006 al 65,2% rilevato nel 2014)
“In un periodo storico in cui i diritti delle donne sono sempre più sotto attacco
– ha spiegato Simona Lanzoni, Presidente di Pangea Onlus – l’esigenza di mettere in rete varie realtà e persone, non poteva per noi che tradursi in qualcosa di concreto, a sostegno e a rafforzamento di quanto già esiste. Siamo quindi un tassello ulteriore nel panorama della prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, che ha come obiettivo l’applicazione della Convenzione di Istanbul. Nella Rete – prosegue Lanzoni – nessuno perde la propria identità ma lavora in sinergia per orientare le donne e i minori che vivono i maltrattamenti; prevenire la violenza di genere; rafforzare le reti territoriali volte a proteggere le vittime e dare loro strumenti di empowerment per uscire dalla violenza; sostenere le donne durante le investigazioni e nel percorso giudiziario; sensibilizzare sui temi della violenza e della Convezione di Istanbul realizzando una campagna di informazione rivolta alla pubblica opinione, all’associazionismo, alle istituzioni”.
Durante l’iniziativa si sono alternati interventi delle realtà territoriali
provenienti da tutto il territorio nazionale e testimonianze dirette. Sono stati, infine illustrati gli strumenti principali di REAMA: la rete di “antenne” sul territorio, il Comitato Scientifico, che assortisce differenti professionalità e competenze, il Gruppo Giuridico, ovvero una rete nazionale di avvocate professionalizzate sulla violenza, il Fondo vittime, ovvero una forma di sostegno economico alle donne sopravvissute alla violenza, l’attività di formazione per approfondire temi e condividere buone pratiche.
INFO – www.reamanetwork.org