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Governo M5S-PD: dove sono diritti e laicità

Chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto sulla scuola e sulla cittadinanza inclusiva

Abbiamo tutti e tutte seguito in queste ore la corsa a ostacoli per la formazione di questo inedito governo. Ricordiamo ancora le parole di Giuseppe Conte in Senato nel giorno delle sue dimissioni: “Il Paese deve ripartire dalla laicità e dai diritti delle donne.Serve un nuovo umanesimo”. Dopo aver letto la bozza di programma pubblicata di recente, ci chiediamo tuttavia dove siano finiti diritti e laicità e in cosa debba consistere questo umanesimo, visto che ci si limita solamente ad una timida revisione dei decreti sicurezza.

Serve più coraggio

e serve una svolta anche su questi temi, per archiviare 14 mesi di politica dell’odio e colmare il divario con i Paesi europei. Ci aspettiamo leggi per prevenire la violenza di genere, per l’applicazione della 194, per contrastare il discorso d’odio e la violenza omo-transfobica, per promuovere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, come raccomandano l’OMS e l’UNESCO e come si fa in tutta Europa tranne che in Italia, Bulgaria, Cipro, Romania, Lituania, Polonia. 

Ci aspettiamo la ripresa del dibattito sullo ius soli

e la promozione di quelle realtà che hanno fatto scuola come Riace. Ci aspettiamo che si metta al centro la valorizzazione di tutti i tipi di famiglia e di genitorialià. Ci aspettiamo che i punti del programma in cui si parla di cittadinanza digitale e di promozione della scuola come bene comune, siano accompagnati da seri provvedimenti di prevenzione del cyberbullismo, di investimento nel diritto allo studio e nella scuola come prima istituzione pubblica del Paese deputata alla formazione della cittadinanza, da tutelare in egual misura su tutto il territorio nazionale. 

Chiediamo sin da ora l’apertura di un tavolo di confronto

su quest’ultimo punto, per rivedere la recente normativa sull’educazione civica, carente di numerose competenze sociali indispensabili per avviare le nuove generazioni alla cultura del rispetto, dell’inclusione e dei diritti.